L’elettricità statica si forma durante la lavorazione industriale e si trasferisce sui materiali neutri, cambiando la loro condizione naturale. Per risolvere questo problema e tutto ciò che ne deriva – aumento degli scarti, scosse, pericolo di incendi – si possono installare dei sistemi antistatici, come le barre ionizzanti.
Le esigenze di un impianto di produzione cambiano, però, a seconda del settore e del tipo di lavorazione: di conseguenza, trovare la soluzione migliore non è così immediato, ma richiede conoscenza ed esperienza. Anche le barre, infatti, non sono tutte uguali.
C’è barra ionizzante e barra ionizzante: ecco come capire quale sistema è più adatto al tuo caso
Le barre antistatiche sono dispositivi antistatici che si basano sul principio della ionizzazione dell’aria. Per eliminare il problema delle cariche sulla linea di produzione, vengono installate in un punto della macchina e ionizzano l’aria circostante: in questo modo, neutralizzano le cariche presenti sui pezzi in lavorazione e sul macchinario stesso.
Una prima differenza è che le barre possono funzionare a corrente continua (DC) o a corrente alternata (AC); ce ne sono poi alcune specifiche per gli ambienti di lavoro pericolosi (ATEX) in cui gas, vapori, liquidi infiammabili e polveri combustibili possono causare incendi ed esplosioni.
Barre antistatiche attive e passive
Un’altra differenza tra le barre antistatiche è che possono essere attive o passive.
Le prime sono quelle più diffuse, e si utilizzano nelle macchine che lavorano ad alte velocità materiali che sono poco conduttori, come la plastica. Alimentate a corrente, ionizzano l’aria per neutralizzare le cariche presenti.Esistono, però, anche le barre passive, che sono meno utilizzate. La loro funzione è quella di conduttore: non hanno bisogno di alimentazione e, una volta installate, scaricano a terra l’elettricità statica. Trovano applicazione sulle macchine che lavorano a velocità contenuta.
Barre antistatiche e settori di applicazione
La scelta delle barre antistatiche da installare dipende principalmente dal settore industriale in cui opera l’azienda, ed è collegata ad altri fattori:
- il tipo di materiali lavorati;
- l’ambiente di lavoro e la presenza o meno di personale.
Alcune barre, infatti, sono adatte alle macchine industriali – come, per esempio, le barre antistatiche Meech, di cui siamo rivenditori esclusivi per l’Italia – mentre ce sono altre più leggere, da preferire nei casi in cui il lavoro è soprattutto manuale e non ci sono macchine automatiche.
Elettronica e settore medicale
Le industrie elettronica e biomedicale sono due esempi di settori in cui non c’è bisogno di avere componenti particolarmente resistenti, e dove non si raggiungono grandi livelli di automazione per quanto riguarda i macchinari. Molte lavorazioni avvengono a mano e c’è una forte presenza di personale.
Le barre antistatiche ionizzano l’aria di ambienti piccoli: stanze o zone nelle quali vengono fatte certe lavorazioni, che spesso sono manuali. Una barra leggera, che utilizza un sistema di connessione simile alla presa di rete, in questi casi è sufficiente a garantire delle buone prestazioni e a eliminare i problemi legati all’accumulo di cariche.
Packaging alimentare, stampa e tessile
In questi settori, la produzione si serve di macchinari a velocità elevate. Le macchine che impacchettano prodotti alimentari, che stampano etichette in plastica o carta, e che lavorano fibre, filati e tessuti, infatti, sono di grandi dimensioni e operano molto velocemente, spesso con una presenza ridotta di personale. Lo sfregamento tra macchina e materiale, e tra i materiali stessi, produce delle cariche elettrostatiche che si accumulano e rallentano la produzione, causano un aumento degli scarti e mettono in pericolo gli operatori.
In questi casi, la soluzione è un sistema ideato appositamente per ambienti con forte automazione e macchine di grandi dimensioni. Si tratta di barre più robuste, realizzate con materiali molto resistenti allo sporco e agli urti, alimentate in maniera differente rispetto a quelle per ambienti ridotti.
Converting
Velocità di lavorazione, temperatura e umidità dell’ambiente influenzano la produzione e l’accumulo di cariche. Laminati, film plastici adesivi, cartacei e siliconati lavorati nel converting si polarizzano durante i processi industriali. La soluzione è l’impiego di barre antistatiche pensate per le lavorazioni ad alte velocità, che neutralizzino l’elettricità statica.
Lavorazione delle plastiche
Anche la plastica è un materiale neutro, come i filati e la carta, e viene lavorato ad alte velocità. Per evitare che si accumuli energia statica, nelle linee di produzione occorrono delle barre antistatiche robuste e potenti, studiate per i macchinari di grandi dimensioni e per gli ambienti con ridotta presenza di personale.
Perché scegliere le barre Meech
Lo studio, la comprensione e il controllo dell’elettricità statica sono l’obiettivo di Meech fin dagli anni ’60. L’azienda produce e fornisce un’ampia gamma di prodotti elettrostatici, per la protezione e la misurazione antistatica, la generazione di staticità, il controllo e l’eliminazione delle cariche:
- test statici e misuratori statici
- barre antistatiche e barre ionizzanti
- soffianti ionizzanti
- pistole e ugelli ionizzanti
- barriere d’aria antistatiche ionizzanti
- alimentatori ionizzatori
- barre e teste di generazione statica
- generatori elettrostatici.
Meech ha scelto di specializzarsi sui sistemi ionizzanti, attraverso team di esperti e un avanzato settore di ricerca e sviluppo. Oggi la rete di distribuzione copre oltre 50 paesi e le sue barre sono tra le più performanti disponibili sul mercato.
Professionisti dei sistemi antistatici… e non solo
Scegliere i sistemi antistatici Meech vuol dire, per prima cosa, puntare su un prodotto di qualità, certificato secondo standard internazionali attraverso i marchi CE e UL/CSA (CUL) e le approvazioni ATEX e UL “EX”.
Tra i sistemi antistatici del marchio non ci sono solo le barre ionizzanti, ma troverai anche le doccette ionizzanti e gli ugelli, a cui si aggiungono:
- prodotti per la pulizia. Spesso le cariche elettrostatiche attirano sui materiali e i macchinari particelle di polveri e sporco. Questi devono quindi essere puliti con molta cura con una pistola ad aria standard o ionizzante, oppure tramite un’unità alimentata ad aria compressa controllata da un interruttore a pedale. Meech propone il sistema antistatico IonWash™, che è progettato per rimuovere vari tipi di contaminanti tridimensionali, come capelli, fibre, polvere ambientale, insetti, sfridi di lavorazioni precedenti.
- sistemi di misurazione. Riuscire a quantificare il livello di cariche è fondamentale per poter capire la gravità della situazione e scegliere la barra giusta che possa neutralizzarle. Allo stesso modo, la misurazione è importante per capire se le barre stanno funzionando. Ecco perché Meech propone dispositivi di misurazione che possano essere di supporto ai tecnici durante i sopralluoghi
- generatori di cariche elettrostatiche. In alcune situazioni, le forze attrattive generate dall’elettricità statica possono agevolare la produzione, per esempio quando si deve mantenere il materiale attaccato al rullo della macchina o per tenere fermi i fogli di carta e le pellicole durante la fase di taglio. In questi casi, si possono utilizzare appositi dispositivi che generano le cariche per tutto il tempo necessario a ultimare la produzione.
Risolvi i tuoi problemi di elettricità statica con una consulenza personalizzata
L’esperienza dell’azienda britannica è affiancata da quella di chi, come noi di Barreantistatiche.it, ha puntato sull’eccellenza: da vent’anni siamo rivenditori esclusivi di Meech per l’Italia, ma il nostro obiettivo non è soltanto la vendita.
Per aiutare le aziende a risolvere il problema delle cariche elettrostatiche, offriamo consulenze personalizzate grazie alle quali i nostri tecnici potranno individuare la soluzione migliore, studiata sulle esigenze delle tua linea produttiva. Dopo un sopralluogo e un’analisi attenta e dettagliata, che tiene conto di ogni fattore decisivo, ti proporremo i prodotti più adatti a eliminare l’accumulo di energia statica e salvaguardare le macchine e gli operatori.
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