Produzione di carta tissue e accumulo di cariche elettrostatiche: come risolvere il problema

Mar 14, 2022 | Cause & Rimedi | 0 commenti

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La lavorazione della carta prevede alcuni processi che favoriscono l’accumulo di cariche elettrostatiche su questo materiale neutro, al pari di quanto accade con materie plastiche come l’HDPE, con conseguenze spiacevoli e molto spesso pericolose sia per la linea di produzione che per gli addetti alle macchine. L’eliminazione delle cariche dalla carta tissue – come carta igienica, rotoli di carta, fazzoletti – è fondamentale: niente più prodotti fallati, pericoli di scosse e incendi durante l’avvolgimento delle bobine o il taglio. 

Che cos’è la carta tissue 

Tissue paper o carta tissue è la denominazione con cui si indicano generalmente una serie di prodotti di carta destinati all’uso igienico e sanitario, sia domestico (o consumer) che in luoghi pubblici (AFH, dall’inglese away from home). In Europa, il nostro Paese è il maggior produttore di carta tissue, con oltre il 20% sul totale, e l’80% della produzione italiana avviene nelle cartiere della Toscana.

Le proprietà della carta tissue 

Le proprietà della carta tissue sono soprattutto la capacità di assorbire liquidi unita alla resistenza all’umidità, e l’elasticità, che cambiano a seconda dell’aggiunta di additivi e della qualità della pasta utilizzata nella produzione.

Quali prodotti sono realizzati in carta tissue?

La carta tissue è un materiale piuttosto versatile, che in ambito industriale è usato per realizzare moltissimi prodotti usa e getta: non soltanto carta igienica e rotoli assorbenti per la cucina, ma anche lenzuolini medici per gli ospedali e veline impiegate da altre industrie per il confezionamento.

Veline per il viso

Le veline per il viso vengono utilizzate per assorbire il trucco in eccesso e il sudore;  sono state prodotte inizialmente negli Stati Uniti intorno alla metà degli anni ’40 e il loro impiego si è man mano diffuso anche in Europa.

Fazzoletti di carta

La carta tissue si utilizza per produrre fazzoletti usa e getta, che uniscono morbidezza e resistenza. Sono adatti al contatto con la pelle, anche nelle zone delicate come il viso, e venduti sia in pacchetti che in scatole dispenser. Ce ne sono di molte tipologie diverse, a due, tre o quattro veli, spesso anche profumati con oli ed essenze balsamiche.

Rotoli asciugatutto e asciugamani di carta

Uno degli impieghi più importanti della carta tissue sono gli asciugamani di carta e i rotoli asciugatutto. Utili in casa, sia in cucina che per pulire le superfici, ma anche nei centri estetici, in negozi di barbieri e parrucchieri, per via della loro grande capacità di assorbire l’umidità e l’elevata resistenza.

Carta igienica

La sua storia risale alla fine del XIX secolo: oggi la carta igienica è tra i principali prodotti realizzati in carta tissue, in una serie di declinazioni con caratteristiche di morbidezza diverse, alcune anche profumate e colorate.

Tessuto da imballaggio

La carta velina da imballaggio è usata per avvolgere e imballare vari articoli o per imbottire oggetti fragili, senza al contempo aggiungere peso e volume in vista del confezionamento finale. Lo scopo, però, non è soltanto salvaguardare l’articolo: le veline, personalizzabili con dei marchi stampati, si usano anche per le camicie e nell’industria della pelletteria.

Tovaglioli da cucina

I tovaglioli in carta tissue hanno da uno a quattro strati e possono avere colori, dimensione e qualità diversi. Oggi l’industria presta sempre più attenzione a impiegare inchiostri che siano atossici e adatti al contatto con gli alimenti.

A quali processi è sottoposta la carta tissue durante la lavorazione industriale?

Il ciclo di produzione della carta tissue prevede 4 fasi principali, in cui avvengono diversi processi:

  • preparazione dell’impasto 
  • formazione del foglio
  • pressatura
  • asciugatura.

Le balle di pasta di cellulosa vengono convogliate nel pulper, dove verranno spappolate per subire le successive lavorazioni. Dopo una prima filtratura, l’impasto è convogliato in vasche di deposito, dove è depurato da eventuali detriti, per poi passare da una macchina chiamata depastigliatore. 

A questo punto le fibre di cellulosa devono subire una raffinazione necessaria a produrre carta tissue di elevata qualità. Durante la miscelazione, vengono aggiunte sostanze collanti e coloranti. 

Nella classe di afflusso l’impasto viene preparato per essere poi steso sulla tela formatrice, in cui avviene la feltratura, che dà origine al foglio di carta, in cui però è ancora presente una notevole quantità di acqua, che deve essere eliminata tramite delle presse. 

A questo punto, il foglio passa in un cilindro riscaldato internamente, detto Yankee Dryer e subisce una serie di processi, al termine dei quali verrà essiccato. Una lama crespatrice lo rimuove dal cilindro e gli conferisce la struttura a micro pieghe che rende soffice la carta tissue. Il foglio viene avvolto intorno al pope, formando una bobina di grandi dimensioni, che passa poi alla fase di ribobinatura in cui si possono realizzare bobine con più di un velo, che vengono infine stoccate nei magazzini in attesa di essere lavorate per ottenere tovaglioli, rotoli asciugatutto, veline, ecc.

La carta è un materiale neutro che si carica elettricamente durante la lavorazione  

La carta, come la plastica e altri materiali neutri, è soggetta ad accumulare cariche elettrostatiche durante alcune lavorazioni. Parliamo di avvolgimento e srotolamento, ma anche del taglio, processi molto comuni durante la produzione di carta tissue. Quando viene avvolta intorno al pope, così come nella fase di ribobinatura e nel taglio che può essere necessario per ridurre la dimensione delle bobine, la carta tissue è soggetta ad accumulare energia statica.

Se non individuato e trattato, il problema delle cariche può compromettere i semilavorati e causare altri problemi lungo la linea, mettendo in pericolo anche gli operatori per via di scosse o incendi. 

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