Da qualche tempo i clienti lamentano un peggioramento nella qualità dei tuoi prodotti? E magari, in parallelo, il controllo qualità ha bloccato troppi articoli per soddisfare adeguatamente gli ordini.
Scarti di produzione e articoli difettosi: all’origine di questi problemi potrebbe esserci l’attrazione delle polveri elettrostatiche sui materiali, causata dall’accumulo delle cariche durante il processo di produzione.
Scopriamo cosa sono le polveri elettrostatiche e come eliminarle per riportare la produzione alla normalità.
Cosa sono l’elettricità e le polveri elettrostatiche?
Le polveri elettrostatiche sono delle normali particelle di polvere presenti nell’atmosfera che, entrando in contatto con l’energia statica che si accumula durante alcuni processi di produzione, si caricano elettricamente.
Quando succede, possono verificarsi dei problemi: ad esempio, se si depositano sui materiali in lavorazione li contaminano, mentre nei casi più gravi possono persino scatenare incendi ed esplosioni!
Tuttavia non hanno solo risvolti negativi, anzi, sono utilizzate anche in alcuni processi produttivi. Ad esempio, nel campo della smaltatura, la polvere elettrostatica viene utilizzata per migliorare l’aderenza dello smalto sulla superficie da smaltare. Il meccanismo si basa sul caricamento delle polveri di smalto (caricate negativamente) che vengono fatte interagire con la superficie del manufatto (dotata invece di carica positiva) prima di passare alla fase finale di fissaggio della smaltatura.
Per comprendere a pieno quest’ultimo processo, però, bisogna fare un passo indietro e capire cosa sono e come funzionano le cariche elettrostatiche che interagiscono con queste polveri.
Le cariche elettrostatiche si formano quando si lavorano ad alte velocità materiali neutri, cioè elettricamente bilanciati che, in condizioni normali, hanno lo stesso numero di cariche positive e negative. Quando tra questi e altri materiali lavorati (o tra i materiali e le parti delle macchine) si genera attrito, l’equilibrio si rompe e si genera una carica elettrica.
Quest’ultima può avere due effetti:
- può agevolare la produzione: in questi casi è appositamente generata per tenere insieme tra loro due materiali (come succede nel caso della smaltatura che permette allo smalto di restare attaccato alla superficie) o un materiale con parti del macchinario.
- può causare vari problemi alla produzione: quando si forma involontariamente in seguito all’aumento della velocità di produzione di materiali isolanti, non solo può far fermare il macchinario o diminuire la qualità dei prodotti, ma può anche dare la scossa agli operatori e, nei casi più gravi, c’è il rischio di incendi ed esplosioni!
Prodotti difettosi e scarti di produzione: cosa succede quando si forma la staticità?
Nelle aziende in cui si lavorano materiali in polvere (pastine, farmaci, farine), o in cui si tende ad accumularne molta, la creazione dell’energia statica attira polvere, impurità, sfridi e insetti sul materiale. Le particelle vi restano attaccate e quello che si ottiene è un prodotto impuro, che non rispetta gli standard di qualità previsti e che pertanto deve essere scartato.
Stampa, automotive, lavorazione della plastica, packaging: i settori colpiti dal problema dell’attrazione delle polveri elettrostatiche sono diversi
Le aziende che impiegano macchine automatiche, e in particolare quelle che stampano, saldano, verniciano superfici e trattano materiali plastici, sono quelle più interessate dal fenomeno dell’attrazione delle polveri elettrostatiche (e dei problemi di qualità che ne conseguono).
Settore della stampa: l’effetto delle cariche su bobine, film e stampi
Nel settore della stampa il problema si verifica perché l’energia statica si accumula sulle bobine attirando la polvere e altri particolati che gravitano intorno alla macchina e che si depositano sul materiale, rimanendo incollati.
Le cariche elettrostatiche causano anche altri problemi che danneggiano la qualità dei prodotti:
- causano movimenti che, seppur millimetrici, peggiorano la qualità di stampa;
- se gli inchiostri usati sono sensibili alle cariche elettrostatiche, si possono formare delle sbavature;
- se il film plastico si attacca ai rulli, questi non possono scorrere correttamente;
- se il prodotto appena stampato rimane attaccato all’interno dello stampo o al nastro trasportatore in uscita, ciò ostacola l’operazione di recupero da parte degli operatori, che rischiano anche di prendere la scossa.
Automotive, lavorazione della plastica, packaging
Anche nel settore automobilistico le polveri possono causare gravi problemi di qualità. In questo contesto, infatti, l’attenzione per i dettagli è altissima. Bastano pochi granelli di impurità – depositati sui componenti plastici del paraurti o dei rivestimenti interni dell’auto, prima della verniciatura, o sui componenti dei monitor di auto e moto – per compromettere un intero lotto. Durante la lavorazione, le polveri si depositano sulla plastica e, una volta passata la vernice, è impossibile eliminarle, perché hanno ormai aderito al materiale.
Un altro settore in cui il problema dell’attrazione delle polveri si presenta più spesso è quello della lavorazione della plastica, dove le macchine per lo stampaggio di componenti plastici attraggono polvere, vapori e insetti che si depositano sui componenti. Qui il problema causato dalle cariche è duplice: non solo l’energia statica contamina il materiale, ma causa anche movimenti che compromettono la qualità del prodotto finito.
Non è immune dal fenomeno dell’attrazione delle polveri elettrostatiche nemmeno il settore del packaging, dove queste possono depositarsi sulla sigillatura delle confezioni e impedirne la chiusura perfetta. Il risultato è un prodotto contaminato e difettoso, che non ha le caratteristiche per superare il controllo qualità. In un settore in cui le macchine devono avvolgere e tagliare velocemente film plastici, la presenza di polveri sul materiale può anche modificare i tagli e creare ulteriori difetti.
Stop all’attrazione delle polveri elettrostatiche con le barre ionizzanti
Per evitare l’attrazione delle polveri sui materiali è necessario eliminare le cariche elettrostatiche.
Come? Installando sul macchinario una o più barre elettrostatiche o ionizzanti, che neutralizzano l’accumulo di energia statica scomponendo gli atomi dell’aria in ioni positivi e ioni negativi e ripristinando l’equilibrio elettrico dei materiali.
Scopri di più sulle soluzioni per abbattere le cariche elettrostatiche e contattaci per una consulenza: ti aiuteremo a scegliere il dispositivo migliore per le tue esigenze.
Perché ti servirebbe una consulenza?
Prima di tutto perché la formazione delle cariche è il segnale che qualcosa nella produzione non funziona correttamente: ogni macchinario è progettato e costruito per essere utilizzato secondo determinati standard e, se si superano per aumentare la velocità di produzione, il rischio che si formino delle cariche elettrostatiche è alto. In questi casi installare la barra sarebbe inutile, bisognerebbe solo intervenire sul macchinario, ma questo è difficile da determinare se prima non si fa un sopralluogo e non si analizza la macchina.
Siamo esperti della statica e lavoriamo nel settore da oltre 20 anni, abbiamo scelto le barre attive Meech – azienda britannica che progetta e produce alcune tra le barre elettrostatiche più performanti del mercato – e sappiamo bene che non basta comprare una barra ionizzante per risolvere il problema, bisogna controllare la macchina e serve la barra giusta (anche più di una) da installare nel punto giusto!