Eliminare l’accumulo di elettricità statica è un problema comune a molti settori dell’industria che impiegano materiali neutri come la plastica e i film plastici durante la produzione. Nell’industria del packaging, infatti, è molto facile che si formi l’energia statica, ma questo fenomeno è comune anche ad altri settori che si occupano di imballaggi con materiali neutri, come quello della plastica, il settore biomedicale e quello alimentare.
L’accumulo di carica elettrostatica può creare diversi problemi alla produzione e, nei casi più gravi, dei pericoli per gli operatori e per l’azienda. Per quanto problematico, per fortuna è possibile difendersi da questo nemico, installando delle barre antistatiche o ionizzanti.
Come si crea l’elettricità statica e quali conseguenze può avere
L’elettricità statica si crea quando si aggiunge carica elettrica a un corpo inizialmente privo di carica. Nel settore del packaging e degli imballaggi, ad esempio, è la plastica, che in condizioni normali è un materiale elettricamente bilanciato, a caricarsi elettrostaticamente. Infatti, durante la produzione, entra in attrito con altri materiali o viene lavorata ad alte velocità, e perde questo equilibrio polarizzandosi, in positivo o in negativo.
Sulle confezioni lavorate si generano cariche elettrostatiche che agiscono sul materiale stesso e su tutto ciò che circonda la macchina automatica, quindi anche sulle persone che si avvicinano.
Le conseguenze sono varie:
- l’energia accumulata causa scosse agli addetti che lavorano vicino al macchinario
- le prestazioni della macchina e la qualità del prodotto finale peggiorano
- nei casi più seri, le cariche elettrostatiche provocano l’inceppamento dei materiali nel macchinario e quindi il fermo della macchina.
In quali processi si può manifestare l’elettricità statica?
I processi in cui si può formare l’energia statica sono diversi:
- Nella la fase di confezionamento in blister
Durante la lavorazione, a causa della velocità, le cariche si sbilanciano e sui blister si genera energia elettrostatica che causa la fuoriuscita delle capsule e delle compresse dai blister nel momento del riempimento.
- Durante l’utilizzo delle macchine riempitrici
Anche in queste macchine la presenza di energia statica causa la fuoriuscita dei prodotti da confezionare, che possono depositarsi sulla sigillatura e impedire la chiusura perfetta della confezione.
- Nelle fasi di pulizia delle bottiglie e di etichettatura
Durante la lavorazione, le cariche attirano la polvere e le particelle leggere presenti nell’aria, che si depositano sulla superficie interna del film plastico e lo contaminano, oppure impediscono che l’etichetta si attacchi in maniera ottimale.
- Nella produzione di sacchetti e nelle macchina avvolgitrici
La carica si crea facilmente quando il film plastico si svolge e passa su varie parti del macchinario, rulli e guide del nastro. In questo modo la pellicola si attacca al telaio della macchina, ai rulli o a sé stessa, invece di formarsi attorno al prodotto da avvolgere, costringendo gli addetti a fermare tutto per risolvere il problema.
Soluzioni contro l’elettricità statica
Le cariche elettrostatiche possono essere eliminate e con esse anche i problemi che creano alla produzione. La soluzione è semplice: bisogna installare sul macchinario una o più barre elettrostatiche o ionizzanti che neutralizzano l’accumulo di energia statica scomponendo gli atomi dell’aria in ioni positivi e ioni negativi e ripristinando l’equilibrio elettrico dei materiali.
Attenzione! Può capitare di non riuscire a eliminare le cariche dopo aver acquistato le barre ionizzanti. Dove sta il problema? In realtà le barre ionizzanti, da sole, potrebbero non bastare: le barre scelte potrebbero non essere adatte al problema specifico, oppure potrebbero essere state montante nel posto sbagliato o, ancora, quelle installate potrebbero non essere sufficienti.
Per individuare la soluzione più adatta e risolvere il problema bisogna analizzare la situazione con un esperto per capire precisamente quali e quanti prodotti scegliere e dove installarli.