Numerosi fattori possono compromettere la produttività di un’azienda, e tra questi c’è sicuramente l’aumento degli scarti, così come il malfunzionamento delle macchine. Problemi del genere sono molto comuni nel settore della lavorazione della plastica, un materiale neutro che può accumulare energia statica e che è ampiamente utilizzato in moltissimi settori.
Dopo aver escluso un guasto al macchinario, infatti, è praticamente certo che si tratti di una questione legata alle cariche elettrostatiche. Per neutralizzarle è necessario l’intervento di uno specialista, che ti aiuti nella scelta del dispositivo più adatto a scongiurare inconvenienti e incidenti, come le barre antistatiche. Vediamo in che modo.
L’energia statica si accumula sui materiali neutri come la plastica
Lavorare i materiali plastici a livello industriale significa sottoporli a processi automatizzati ad alta velocità (stampaggio, estrusione, termoformatura, soffiaggio sono i principali), durante i quali si generano delle cariche elettriche, dovute al contatto con le macchine e con altri semilavorati.
Molti problemi sono causati dall’accumulo di cariche
La plastica, che di per sé è un materiale neutro, ovvero contiene lo stesso numero di cariche positive e negative, accumula l’energia statica durante i processi industriali. Le conseguenze sono numerose e alcune possono essere molto gravi:
- problemi di pulizia e contaminazione, poiché le cariche attirano polvere e altri residui presenti nell’aria e sulle superfici;
- difficoltà nell’etichettatura di bottiglie e altre confezioni;
- difficoltà nel sottoporre il materiale a ulteriori processi;
- problemi nel rimuovere il lavorato dagli stampi o dal nastro trasportatore;
- pericolo di scosse agli operatori;
- pericolo di incendi;
- peggioramento delle prestazioni della macchina.
È chiaro, quindi, che tutto ciò porta a una diminuzione della qualità del prodotto finale, può causare il fermo della macchina e quindi dei ritardi nella produzione e nell’evasione delle consegne. Da non sottovalutare, inoltre, anche i rischi che corrono gli operatori: le scosse, infatti, si verificano perché l’energia non è stata scaricata a terra.
Neutralizzare le cariche elettrostatiche ti permetterà di tornare a una situazione ideale, in cui la linea di produzione non sarà compromessa e rallentata da questi problemi: ecco quali sono alcuni dei passaggi fondamentali per farlo.
1. Contatta un tecnico specializzato
Quando nella tua azienda c’è un problema di produzione, per prima cosa devi individuarne le cause. Escluso il guasto al macchinario, saprai che si tratta di un accumulo di cariche elettrostatiche. Cosa fare, in questo caso?
Contatta un tecnico specializzato per spiegargli che succede e farti consigliare su come procedere. Risponderai a una serie di domande che lo aiuteranno a comprendere meglio l’approccio da adottare, ancora prima di aver svolto il sopralluogo di persona.
2. Le domande del tecnico servono ad avere un’idea completa della tua produzione
In genere, le domande principali che un tecnico ti rivolgerà nel consulto telefonico riguardano il problema riscontrato, il tipo di produzione e lavorazione, i materiali e le macchine che utilizzi. Si tratta di informazioni che gli permettono di confermare l’ipotesi dell’accumulo di cariche elettrostatiche:
- Che tipo di problema ha la tua azienda?
La qualità è peggiorata e gli scarti sono aumentati, i macchinari non funzionano bene e bisogna fermarli, gli operatori non lavorano in condizioni ideali di sicurezza perché spesso prendono la scossa. - Che tipo di materiali lavori?
La plastica è largamente impiegata nell’industria, ma non è tutta uguale: tra i materiali più usati a livello mondiale ci sono il PET, il PVC, l’HDPE e il PP (LINK QUANDO ESCE ARTICOLO), che vengono soffiati, estrusi, stampati e termoformati. Se hai cambiato materiale di produzione, potrebbe essere quello il problema. Non tralasciare nulla, ad ogni modo, ogni dettaglio aiuterà il tecnico a tracciare un quadro preciso e verosimile. - Che tipo di macchina utilizzi?
Le macchine che lavorano la plastica sono molto diverse tra loro; inoltre, anche una produzione piccola ha caratteristiche da una medio-grande. La velocità di lavorazione è uno dei fattori principali che possono determinare l’accumulo di cariche: quando aumenta, è molto probabile che si riscontrino delle anomalie dovute all’energia statica.
3. Il tecnico effettua il sopralluogo
Dopo aver raccolto le informazioni necessarie a farsi un’idea della tua azienda e del problema che si è verificato, il tecnico può fissare un sopralluogo in sede.
È questa la fase in cui lo specialista visita lo stabilimento e assiste alla produzione, controllando da vicino le macchine in funzione, e usando alcuni strumenti per rilevare la presenza di cariche elettrostatiche. Per aiutarti a risolvere il problema, infatti, ha bisogno di sapere con precisione dove si formano e qual è la loro intensità.
4. Misurazione delle cariche
Le barre ionizzanti dovranno essere installate nei punti precisi in cui si formano le cariche; non tutti i materiali, inoltre, si caricano allo stesso modo: alcuni lo fanno positivamente, altri negativamente. Per questi motivi, il momento della misurazione è cruciale in vista della scelta del prodotto migliore.
Il tecnico si serve di un misuratore, un dispositivo portatile che misura il campo elettrico da una distanza standard, per diagnosticare i problemi di controllo statico e tenere sotto controllo i livelli di elettricità anche dopo aver installato le barre. È di facile utilizzo e ne esistono molti modelli: noi di Barreantistatiche.it, rivenditori Meech, abbiamo scelto il 983v2 Static Locator dell’azienda britannica
5. Il tecnico effettua dei test di prodotto
Chi lavora in questo settore da anni lo sa bene: le barre ionizzanti non sono tutte uguali e, soprattutto, non sono gli unici dispositivi antistatici di cui una produzione industriale potrebbe aver bisogno. Le aziende hanno esigenze diverse, dettate dal tipo di macchina, dalla quantità e dal materiale lavorato, e da una serie di altri fattori ambientali che possono orientare la scelta. Dopo aver misurato le cariche e trovato i punti migliori per l’installazione, infatti, il tecnico deve procedere a una prova sul campo per verificare che la soluzione sia davvero efficace.
6. Si può installare la barra più adatta
Quando i test sono terminati, il tecnico avrà chiaro cosa consigliarti. A questo punto, potrai procedere a installare le barre (e/o altri dispositivi) del tipo più adatto.
Ciò che accadrà dopo è molto semplice: ti libererai del problema legato alle cariche elettrostatiche. Le barre, infatti, creano una corona di energia ad alta intensità, che genera una nube di ioni positivi e negativi, grazie alla quale si neutralizzano le polarità di qualunque superficie la attraversi.
Prodotti performanti, con la garanzia dell’assistenza di un esperto
Le produzioni industriali sono sistemi complessi. Per individuare, misurare e risolvere i problemi di cariche elettrostatiche hai bisogno di un esperto, che sappia affiancarti nella scelta dei prodotti migliori. Installare da solo delle barre scelte senza tenere conto di alcune fondamentali differenze tra i macchinari o nelle lavorazioni potrebbe non bastare: un ottimo dispositivo nel posto sbagliato, infatti, lascerebbe la situazione invariata. Se hai un problema del genere, rivolgiti soltanto a chi è specializzato in questo lavoro e può mettere la sua esperienza a tua disposizione.