Fare aderire temporaneamente 2 materiali grazie all’energia statica
L’energia statica, principale responsabile di alcuni problemi tipici di chi impiega macchine automatiche, può essere indirizzata e quindi utilizzata per facilitare alcune operazioni del processo produttivo, altrimenti molto difficili se non impossibili da realizzare. Una delle funzioni più utili della statica nei processi produttivi è la sua capacità di far aderire temporaneamente 2 materiali, sfruttando la forza di adesione.
Questa forza fa aderire i materiali incollandoli l’uno all’altro per breve tempo – senza usare colle o prodotti che altrimenti lascerebbero dei residui. È grazie a questo fenomeno che è possibile:
- posizionare e tenere ferme le etichette su cataloghi e riviste, prima che vengano imballati
- mantenere il film plastico estruso sul rullo di raffreddamento perché non si restringa
- mantenere uniti due materiali perché durante la lavorazione non si muovano
- mantenere uniti due materiali durante il taglio
- mantenere uniti due materiali durante la formatura
- mantenere uniti due materiali durante l’imballaggio
- mantenere uniti due materiali durante la laminazione
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Come generare le cariche elettrostatiche
Di norma, nei processi produttivi, le cariche elettrostatiche si formano in modo spontaneo durante la lavorazione di alcuni materiali neutri – privi di polarità positiva o negativa – che, a causa dell’attrito e della velocità, si caricano e accumulano energia statica, responsabile di diversi fenomeni. È l’energia statica infatti che fa aderire i materiali fra loro o a parti della macchina, li allontana e li fa muovere durante la lavorazione provocando rallentamenti nella produzione, danni a materiali e ai prodotti. Ed è sempre a causa dell’energia statica che gli operatori prendono la scossa.
In questi casi, il fenomeno non è voluto e si risolve utilizzando delle barre elettrostatiche o ionizzanti, che neutralizzano le cariche.
In altri, invece, l’energia statica può essere originata intenzionalmente, installando delle barre generatrici che hanno la funzione opposta: creano cariche elettrostatiche su materiali neutri – non polarizzati – in modo che aderiscano ad una superficie o ad un altro materiale polarizzato. Se la superficie – o il materiale – è caricata positivamente, la barra genera cariche negative, se invece è caricata negativamente, la barra genera cariche positive.
Hai già una barra generatrice, ma i materiali non aderiscono?
Forse la barra generatrice non è adatta al tuo caso o forse non è stata posizionata correttamente. Per generare cariche elettrostatiche bisogna conoscere la statica e sapere come piegarla alle esigenze produttive dell’azienda. La barra generatrice va scelta e testata con la consulenza di un professionista che, prima di proporti un prodotto, fa un sopralluogo, misura le cariche e lo testa sulla macchina e sul materiale per verificare che ottenga il risultato che ti aspetti.
Non è stato così?
Ti hanno venduto un prodotto, non una soluzione.
Non hai avuto la consulenza necessaria per individuare la soluzione specifica e risolutiva per il tuo caso.
I nostri tecnici sono a tua disposizione per una consulenza.
La nostra consulenza prevede:
0. Analisi preliminare della tua situazione specifica, in videochiamata o per telefono
1. Sopralluogo in azienda, misurazione della carica e test di prodotto sulla macchina
2. Scelta della soluzione più adatta
Siamo rivenditori esclusivi per l’Italia delle barre elettrostatiche Meech, una delle pochissime aziende del settore ad aver compreso realmente qual è il ruolo dell’elettricità statica nei processi produttivi e che realizza barre ionizzanti estremamente performanti, tra le migliori sul mercato.
3. Assistenza post-vendita